Persona 4: Arena


Autore: Andxel

Revisionato da: LeveL

Piattaforme: Ps3 - Xbox360 - Arcade ( solo JAP )

Uscita: 26/07/2012 JAP - 7/08/2012 USA - 10/05/2013 EUR

 

Premessa:

Persona 4 Arena è un sequel di Persona 4, che fa scontrare non solo i personaggi di questo capitolo, ma anche quelli di Persona 3, in un originale picchiaduro.

 

Sequel al gioco, o sequel all’anime? Il probabile tentativo di creare un nuovo filo narrativo:

Chiunque abbia giocato l’originale Persona 4 su ps2, ricorderà che il protagonista del gioco era un personaggio “silente”. In pratica, per rispettare la tradizione della serie, il protagonista non parlava e il suo nome era scelto dal giocatore stesso. Questo, secondo Atlus, aiuterebbe il giocatore a immedesimarsi nell’eroe della storia. Ma in questo picchiaduro l’eroe ce l’ha un nome: Yu Narukami. Questo nome deriva dallo show anime che il successo del gioco ha generato.
Infatti, solo un anno fa, con il rilascio dell’anime Persona 4 The Animation, Atlus ha dato una personalità specifica al suo protagonista e ha deciso, in seguito, di canonizzare il suo nome con P4Arena. Ovviamente, questo può non essere stato un piano a lungo termine ma Atlus potrebbe aver deciso di creare un susseguirsi più rigido di eventi e personaggi, per eventuali progetti futuri.
Un’altra prova a sostegno di questa tesi è il fatto che Atlus abbia già annunciato un anime movie per il terzo capitolo della serie (anche qui il protagonista silente, avrà nome e personalità) e un sequel a P4Arena. Lo stesso fatto che questo capitolo unisca i personaggi di P3 e P4, lascia pochi dubbi su quali siano le intenzioni future di Atlus per la serie, specie se teniamo in conto ciò che succede nella story mode di questo capitolo in particolare.


“Dov’eravamo rimasti?”:
La story mode del gioco parte due mesi dopo gli eventi del quarto capitolo della serie.
L’intero cast di P4 torna in azione dopo che il misterioso “Midnight Channel” torna in onda senza alcuna spiegazione, mostrando i membri dell’Investigation Team combattere tra di loro in un torneo noto come P-1 Grand Prix. Per motivi differenti, anche i personaggi di P3, portati nuovamente al centro della storia, si troveranno a partecipare alla lotta.
Come potete vedere la premessa del gioco è molto semplice e va tenuto conto del fatto che il gioco con cui si ha a che fare non è più un jrpg, bensì un picchiaduro, ma se vi aspettavate un picchiaduro simile a KoF o Tekken, avete proprio sbagliato genere.
Ovviamente, P4Arena dovrebbe interessare solo una cerchia di giocatori ristretta ai fan della serie, ma anche in questo caso lo story telling della story mode pone un problema.

La modalità funziona così:
Scelto un personaggio tra quelli disponibili, la schermata che segue presenterà i pensieri personali di quest’ultimo sulla situazione che gli si para davanti.
Il tutto prosegue con un susseguirsi d’immagini in background e le sole figure dei personaggi, simili a quelle dei titoli su ps2, con l’unica differenza che quando parlano, le bocche di questi saranno animate. Il tutto è accompagnato ovviamente da effetti sonori e dalle musiche prese direttamente da P3 e P4 oltre, raramente, a qualche scena animata vera e propria.
La story mode, in sintesi, funziona esattamente come una visual novel, con tanto di finali alternativi disponibili per alcuni personaggi. La story mode ha anche la brutta “abitudine” di arrivare sempre a metà narrazione con un qualsiasi personaggio, fermando così il proseguire della storia con un cliffhanger, e costringendo il giocatore a scegliere un altro personaggio con cui iniziare nuovamente finché, sbloccati tutti, il giocatore possa continuare da un cliffhanger a sua scelta. Il metodo narrativo si rivela così a dir poco discutibile, impedendo un utilizzo finalizzato solo all'uso di specifici personaggi, malgrado le storie ripercorrano gli stessi eventi, ne siano complementari e necessarie al fine della comprensione del quadro generale. La storia ha anche la sua buona dose di domande lasciate aperte e misteri irrisolti, e non a caso è già stato annunciato un sequel.

 

Persona “3” Arena?:
A differenza di quello che ci si potrebbe aspettare, i giocatori troveranno la caratterizzazione dei personaggi provenienti da Persona 3 più approfondita di quella dei personaggi del 4.
Causa anche il setting del gioco, i personaggi da P3 hanno avuto effettivamente più tempo di quelli di P4, per “crescere” e di conseguenza evolversi in maniera diversa da come li ricordavano i giocatori di P3.
Akihiko, Mitsuru, Aigis e anche Elizabeth, possiedono tutti delle motivazioni più interessanti e giustificabili per tornare a combattere di quelle di Yu e compagni e forse, per questo motivo, rubano un po’ la scena al resto dei personaggi. Bisogna anche dare credito agli sceneggiatori del gioco, per aver creato un’ottima origine e story mode per il personaggio di Labrys (intorno a cui si svolge l’intera vicenda).

La story mode è infine accompagnata da una classica modalità arcade decisamente più leggera e adatta ad un normale picchiaduro.

 

Un gameplay semplice ed energico:
C’è poco da dire sul gameplay di P4Arena. È dinamico, divertente e frenetico.
Il giocatore può abituarsi all’interfaccia generale dei comandi con poco sforzo, forse anche con troppo poco sforzo, ma quello è il bello. Non è un picchiaduro “impegnativo” come Tekken o Street Fighter; le combo e gli attacchi speciali da imparare non sono tanti e questo aiuta il giocatore a lasciarsi andare ad uno scorrevole beat’em up vecchia scuola. Ma se all’esperto di turno questo non bastasse, esiste anche una challenge mode mirata a insegnare ogni tipo di combo avanzata possibile.

 

Nostalgia portami via:

Persona 4 Arena, nella sua semplicità, è un buon picchiaduro, ma la sua modalità online è difficilmente popolata e le limitazioni della story mode rappresentano un evidente problema, in funzione della fruizione e dell'apprezzamento della stessa.

Dalle musiche presenti nel menù principale, agli aneddoti raccontati dai personaggi nella story mode, è evidente quindi quanto il fine ultimo del gioco non sia altro che quello di fare appello al senso nostalgico dei fan degli ultimi Persona.